di Negroni Giampiero
Via Vaglio 55, Vaglio – 650 m s.l.m.
41023 Lama Mocogno (MO)
Tel: 0536 343162
Cell: 347 5632650
mail: negroni.piero@gmail.com
Sito:  www.laselvaarmonica.com

Frutti di bosco, mele e pere antiche, frumento di varietà antiche, composte, succhi, pane e pasta madre.
Azienda a conduzione biologica

l’Azienda

La nostra azienda nasce nel 1999, realizzando un sogno che attendeva da molti anni di essere concretizzato.
L’armonia con la natura e un contatto diretto con la terra ed i suoi frutti sono alla base di questo sogno.
Il rispetto di piante, animali e del  loro habitat  sono tra i principi fondamentali del nostro stile di vita.
Per questo in azienda si attua un’agricoltura rigorosamente biologica.
L’azienda, facilmente  raggiungibile dalla strada provinciale, è circondata da splendidi  boschi e gode di un ottimo panorama con vista sul monte Cimone e la valle del torrente Scoltenna, raggiungibile a piedi.

L’azienda agricola “La selva armonica”, situata  a Vaglio di Lama Mocogno (Modena) in v. Vaglio 55, (alt.  600 s.l.m.) è a conduzione biologica certificata ICEA (ex AIAB) www.aiab.it

Produzione di piccoli frutti

lamponi – fragoline di bosco – more – ribes rosso e nero – uva spina
Le altre produzioni:
fragole – frutta di varietà antica (mele e pere)

Raccolta di frutti e piante spontanee

more selvatiche – bacche e fiori di sambuco – coccole di ginepro – frutti di corniolo – frutti di prugnolo – piante officinali

L’azienda inoltre commercializza il mirtillo nero spontaneo dell’Appennino modenese, raccolto sul monte Cimone.
Per quest’ultimo prodotto, l’azienda è iscritta negli elenchi degli operatori aderenti al Marchio collettivo “Tradizioni e sapori di Modena” .promosso dalla Camera di Commercio.

Le nostre composte prodotte con 100% frutta e zucchero di canna:
mirtillo – lampone – mora – misto bosco – fragola – ribes nero – amarena – prugna – mele  antiche, fragole e lamponi – mele antiche e more – cotogne

composte 100% frutta senza zucchero
mele e pere di varietà antiche – mele di varietà antiche – pere di varietà antiche
Tutte le composte vengono prodotte entro il giorno della raccolta, o al massimo entro due-tre giorni (per le varietà più resistenti). La quantità di fruttosio aggiunto è del 4% massimo sul peso della frutta.
I frutti vengono selezionati accuratamente a mano e cotti in normali pentole di acciaio per non più di 40 min. Viene quindi , quando occorre, aggiunto il fruttosio e misurato il ph per verificare il grado di acidità che garantisce una corretta conservazione del prodotto. Una volta sigillati,  i vasetti vengono fatti bollire a bagnomaria per creare il sottovuoto. Le composte di mele antiche sono ottenute principalmente da queste varietà locali:
rosa romana – rosa gentile – campanina – lavina – durello

Il pane

Dal 2011 l’azienda ha iniziato la coltivazione sperimentale di varietà antiche di grano tenero e dal 2012, nel nostro laboratorio attrezzato,  abbiamo iniziato una piccola produzione di pane biologico con pasta madre, in vendita nei mercatini  bio a cui aderiamo.
La pasta madre è stata ottenuta con l’impasto di farina , acqua e poco miele, senza l’aggiunta di lieviti. Ogni tipo di pane ha la sua specifica pasta acida.

I frutti di bosco

Poche calorie e molti elementi nutritivi vitali.
Un succo di 250 cc. contiene meno di 100 calorie, mentre costituisce una ricca fonte di vitamine , sali minerali, tra cui il potassio, acqua pura, fibre idrosolubili e flavonoidi.
Recenti studi  suggeriscono che i flavonoidi possono essere d’aiuto in molte patologie.
I flavonoidi, e soprattutto i flavonoidi detti “antocianidine”, sono i responsabili del colore dei frutti di bosco. Forniscono una protezione importante contro il danno dei radicali liberi. Hanno proprietà antinfiammatorie, antiallergiche, antivirali e anticancerogene.  Agiscono come “modulatori della risposta biologica” , in quanto modificano la risposta dell’organismo a composti come allergeni, virus e carcinogeni.

Agricoltura biologica

L’agricoltura biologica e biodinamica, diversamente da quella intensiva, non si pone in contrasto con gli equilibri naturali ma gestisce in modo sostenibile le risorse offerte dall’ambiente.
Miglioramento dell’equilibrio degli ecosistemi
L’agricoltura biologica non fa uso di pesticidi o fertilizzanti chimici di sintesi, nè di ingegneria genetica.
Si riducono pertanto sensibilmente l’inquinamento dell’acqua e dell’aria : in Germania I responsabili degli acquedotti municipalizzati, hanno valutato più conveniente dal punto di vista economico, finanziare gli agricoltori per convertire le colture al biologico, piuttosto che dover depurare corsi d’acqua inquinati dai residui dell’agricoltura intensiva.

Biodiversità

L’agricoltura  biologica  è attenta alla biodiversità, quindi a preservare le specie  animali e vegetali e a mantenere integri habitat naturali, come i pascoli, la macchia, i prati.
I metodi naturali utilizzati contribuiscono alla conservazione della fauna selvatica attraverso la salvaguardia delle varietà di piante, il sistema di rotazione delle colture, l’impianto di siepi, la protezione di spazi naturali e l’assenza totale di pesticidi.
Molte specie di animali in pericolo sono maggiormente presenti in zone dove si pratica l’agricoltura biologica e biodinamica.

Benessere degli animali

Il bestiame pascola liberamente ed è allevato senza far ricorso ad antibiotici, stimolatori di crescita o altre sostanze chimiche di sintesi. Negli allevamenti biologici gli animali conducono una vita in condizioni naturali ed hanno una alimentazione sana basata su prodotti naturali.

I costi

I due fattori che vengono spesso ignorati quando si confronta il prezzo del cibo biologico o biodinamico con quello dei prodotti dell’agricoltura intensiva, sono i costi ambientali e sanitari.
Se i danni provocati dall’inquinamento di terra, aria e acqua, erosione del suolo e desertificazione, nonchè i danni alla salute umana con allergie, intossicazioni, tumori e quant’altro fossero realmente compresi nel prezzo di produzione, il costo del cibo biologico sarebbe nettamente inferiore a quello dei prodotti convenzionali.
L’agricoltura industriale è orientata da decenni verso livelli di produttività sempre maggiori col risultato di un surplus massiccio di produzione per il quale non esiste mercato.
La collettività deve quindi sostenere i costi per sovvenzionare la produzione di cibo non richiesto che deve essere immagazzinato, distrutto o venduto sottocosto sui mercati mondiali.